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Molte persone che lavorano nel settore dell’artigianato hanno il desiderio di avviare un’attività in proprio. Ciò richiede una buona pianificazione, perché sono necessari determinati requisiti tecnici, finanziari e organizzativi. Pertanto, è fondamentale informarsi bene su tutti i passaggi necessari per avviare un’impresa. In questa guida troverai un aiuto iniziale se desideri diventare un lavoratore autonomo artigiano.

Quali sono i requisiti necessari per avviare un’attività artigiana in proprio?

Avviare un’attività artigiana richiede una pianificazione accurata e l’adempimento di diversi passaggi fondamentali: dalla registrazione dell’impresa alla stesura del business plan, dalla ricerca di finanziamenti all’ottenimento di permessi e assicurazioni. Indipendentemente dal settore, è essenziale valutare ogni dettaglio per partire con il piede giusto come lavoratore autonomo artigiano.

Per chiarire dubbi su come aprire una partita IVA artigiana, quali documenti siano necessari o quanto possa costare, può essere molto utile rivolgersi a professionisti del settore, come un commercialista, una società di consulenza o le associazioni di categoria, ad esempio la Confartigianato. Questi esperti possono anche offrire supporto nella redazione di un business plan efficace e nell’identificazione delle opportunità di finanziamento più adatte.

Molte regioni organizzano seminari informativi sui finanziamenti europei dedicati alle startup, un’opportunità da non sottovalutare per chi desidera avviare un’attività. Le Camere di Commercio, oltre a offrire supporto burocratico, possono fornirti accesso a queste informazioni e aiutarti a partecipare a workshop mirati per futuri lavoratori autonomi.

La tabella seguente riassume i principali requisiti e adempimenti necessari per avviare un’attività artigiana in Italia:

Requisito/AdempimentoDescrizione
Requisiti professionaliPossesso delle competenze tecniche necessarie per l’attività artigiana. Tali competenze possono derivare da:
• Formazione specifica (diploma, corsi professionali, apprendistato)
• Esperienza lavorativa certificata nel settore
Iscrizione a registri e albi• Registro delle Imprese (Camera di Commercio)
• Albo delle Imprese Artigiane (se l’attività rientra nella definizione di impresa artigiana)
Apertura partita IVARichiesta di attribuzione della Partita IVA come artigiano presso l’Agenzia delle Entrate
Scelta regime fiscaleScelta del regime fiscale più adatto all’attività (ordinario, forfettario, ecc.) con il supporto di un commercialista
Licenze e permessiVerifica della necessità di licenze o permessi specifici per l’attività artigiana (es. autorizzazione sanitaria, permessi edilizi)
Sicurezza e normative• Formazione sulla Sicurezza sul lavoro (D.Lgs. 81/2008)
• Redazione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR)
AssicurazioneStipula di polizze assicurative adeguate, come l’assicurazione per la responsabilità civile
Registrazione INPS e INAIL• INPS (previdenza sociale)
• INAIL (assicurazione contro infortuni sul lavoro)

L’analisi del mercato: quali opportunità per la tua impresa artigiana?

Per muovere i primi passi, è d’obbligo una valutazione realistica del mercato regionale o locale: quali sono le prospettive di successo nel settore artigiano nella tua regione? L’analisi di mercato non va fatta solo per sé stessi, ma è anche una parte essenziale del business plan, che non è obbligatorio per lavorare come impresa edile autonoma, ma lo è se si ha bisogno di un capitale di avviamento da parte di un finanziatore. Ecco alcune linee guida per un’analisi del mercato:

1. Identificazione del target

  • A quale pubblico specifico vuoi rivolgerti?
  • Dimensioni e caratteristiche del tuo target
  • Capacità finanziarie e potere d’acquisto del target

2. Studio della domanda

  • Quali sono i servizi o prodotti richiesti nella tua area geografica?
  • Valutazione della domanda stagionale

3. Analisi della concorrenza

  • Mappatura dei concorrenti diretti e indiretti
  • Differenziazione della tua offerta rispetto alla concorrenza
  • Identificazione di eventuali gap di mercato

Il business plan: la chiave per un’attività artigiana di successo

Il business plan è il documento fondamentale che racchiude il piano completo per avviare un’attività imprenditoriale finanziariamente solida. Dall’idea iniziale ai finanziamenti, passando per le previsioni di profitto, il business plan funge da bussola per i primi anni di lavoro autonomo, consentendoti di monitorare se la tua attività si sta sviluppando come previsto.

Un business plan solido è anche un potente strumento per attrarre investitori e un prerequisito essenziale per ottenere (micro)prestiti. Le banche, infatti, richiedono un business plan completo prima di concedere un finanziamento.

Un business plan ben strutturato deve soddisfare precisi requisiti:

  1. Prima parte: presentazione dettagliata dell’azienda, delle qualifiche dell’imprenditore e degli eventuali collaboratori, analisi del mercato e delle opportunità, valutazione dei rischi.
  2. Seconda parte: focus sugli aspetti finanziari, tra cui il fabbisogno di finanziamento, le spese per il laboratorio e gli uffici, e le proiezioni di redditività.

Nel paragrafo successivo, ti forniremo un’idea di massima su come potrebbe essere strutturato il tuo business plan.

Come redigere un business plan

  1. Breve esposizione

    Riassumi i punti principali della tua idea imprenditoriale nel modo più breve possibile. L’obiettivo è quello di esporre gli aspetti più importanti, in sintesi, per suscitare interesse nella tua idea imprenditoriale. Cosa offri? Cosa distingue la tua attività dalla concorrenza? In quale settore opererai? Assumerai personale o sarà un’impresa individuale?

  2. Introduzione

    Descrivi la tua carriera, menzionando solo i punti rilevanti per la tua nuova azienda. Perché vuoi diventare un lavoratore autonomo nel settore artigiano e quali sono le qualifiche e le competenze che ti garantiranno il successo? Considera la tua formazione, i corsi, i certificati, l’esperienza professionale e quella manageriale.

  3. Idea imprenditoriale

    Descrivi in dettaglio quali servizi offrirai e come li realizzerai. A tal fine, esponi in dettaglio i processi aziendali e ciò che intendi offrire ai clienti. Indica la tua mission e la tua visione.

  4. Analisi di mercato

    Descrivi i risultati della analisi di mercato illustrata in precedenza, ed entra nel dettaglio del gruppo target, della domanda potenziale per i tuoi servizi e della tua posizione competitiva. Indica il modo in cui posizionerai la tua azienda sul mercato e con quale offerta soddisferai la domanda del tuo gruppo target.

  5. Marketing

    Sviluppa un modello realistico per l’acquisizione dei clienti e per il servizio che offri loro, in modo da poter dimostrare che sei in grado di mantenere i clienti a lungo termine.

  6. Forma giuridica e organizzazione

    Indica la forma giuridica e perché. Descrivi poi la struttura organizzativa interna prevista con – se prevedi di assumere personale – le relative gerarchie, le responsabilità e il numero di dipendenti. In questa sezione è inoltre possibile indicare le polizze assicurative che si intendono stipulare per l’azienda, indicando i costi previsti. Si possono elencare le polizze assicurative standard, la responsabilità civile o l’assicurazione degli edifici, nonché le assicurazioni aggiuntive per l’auto aziendale e i macchinari, tra le altre.

  7. Analisi dei rischi

    Stila un elenco dei punti di forza dell’azienda. Cosa ti distingue dalla concorrenza? Disponi di qualifiche speciali e offri un servizio che ti contraddistingue? Affronta anche i punti deboli del tuo piano, identificando i rischi potenziali e come pensi di affrontare eventuali contrattempi.

  8. Liquidità e requisiti patrimoniali

    Dopo aver elencato il tuo capitale, calcola il credito di cui avrai bisogno per avviare un’attività autonoma di tipo artigiano. Qui sono elencate le spese una tantum e le spese correnti che potrebbero essere necessarie:
    • Registrazione della società
    • Eventuali permessi
    • Investimento in attrezzature da officina, per il laboratorio o in un’auto aziendale
    • Acquisto di strumenti e materiali necessari
    • Affitto di locali
    Articoli per la sicurezza sul lavoro
    • Contributi assicurativi
    • Riparazione e manutenzione
    • Materiale di consumo
    • Consulenza fiscale
    • Adesione ad associazioni imprenditoriali e di categoria

  9. Finanziamenti e redditività

    Quanto capitale proprio hai a disposizione? Come finanzierai i costi che superano il tuo capitale? Qui potrai elencare i prestiti e le agevolazioni per l’avviamento già richiesti, anche se non hai ancora ottenuto un impegno. Non dimenticare di includere nel calcolo gli interessi sui prestiti e i pagamenti rateali. Per concludere, calcola il fatturato previsto per i primi anni dopo la costituzione e fornisci una stima di guadagno quando l’attività diventerà redditizia.

Si può aprire una partita iva come artigiano senza qualifiche specifiche?

In Italia, per aprire un’impresa artigiana è generalmente necessario avere competenze specifiche nel settore in cui si intende operare. In molti casi, è richiesta una formazione specifica o un’esperienza lavorativa nel settore artigiano. Questo può includere corsi professionali o apprendistati. Tuttavia, esistono delle eccezioni.

  • Se l’attività non richiede una qualifica specifica (ad esempio, alcune attività di servizi), potrebbe essere possibile avviare l’impresa senza una formazione formale.
  • Se si assumono artigiani qualificati, saranno loro a gestire le operazioni tecniche, mentre tu ti occupi della parte gestionale e commerciale dell’impresa.

Ti consigliamo di contattare la Camera di Commercio, la Confartigianato o un’associazione di categoria per ottenere informazioni specifiche sui requisiti per l’apertura dell’impresa nel tuo settore.

Nota Bene: Prendi in considerazione la possibilità di seguire corsi di formazione professionale per acquisire le competenze necessarie alla tua impresa. Questo può anche facilitare l’accesso a finanziamenti o agevolazioni.

Quanto costa aprire una partita IVA come artigiano?

Le spese necessarie per aprire una partita IVA come artigiano possono variare in base al settore specifico e alla regione in cui si ha la propria sede. L’apertura della partita IVA è gratuita, ma ovviamente possono presentarsi spese variabili (di solito da 500 a 1.500 euro all’anno, a seconda della complessità dell’attività) per la consulenza del commercialista. Ecco un elenco degli altri costi:

  • Camera di Commercio: l’iscrizione al Registro delle Imprese ha un costo che può variare (di solito tra 100 e 300 euro, a seconda della regione e della tipologia di attività);
  • Costi notarili (se necessario): se si sceglie di costituire una società (es. SRL), i costi notarili possono essere significativi (da 1.000 a 2.500 euro o più).
  • Costi per licenze e permessi: a seconda dell’attività, potresti dover ottenere licenze specifiche.
  • Costi di formazione: se è richiesta formazione specifica (es. corsi sulla sicurezza), considera anche questi costi, che possono variare.
  • Assicurazione: i costi per l’assicurazione (responsabilità civile, infortuni, ecc.) possono variare ampiamente, ma si possono prevedere almeno 300-500 euro all’anno.
  • Contributi previdenziali all’INPS: variano in base al reddito e al regime fiscale scelto.

Domande frequenti su come aprire una partita IVA come artigiano

Come posso diventare un lavoratore autonomo nel settore dell’artigianato?

Se vuoi avviare un’attività individuale nell’artigianato, è importante verificare se la tua idea imprenditoriale può avere successo. A questo punto potete rivolgervi alla Confartigianato o alla Camera di Commercio per una consulenza o per partecipare, ad esempio, a un workshop di avviamento. In seguito, occorrerà preparare un solido business plan contenente tutte le informazioni sull’attività che si intende avviare, compresi i finanziamenti. Con questo business plan in mano, sarà possibile richiedere un prestito a una banca.

Quali costi devo considerare per avviare un’attività in proprio?

I costi da considerare sono:
• Costi di avviamento una tantum: iscrizione alla Camera di Commercio, permessi, investimenti in macchinari, attrezzature per il laboratorio o l’ufficio, auto aziendale e utensili. In altre parole: ciò di cui hai necessariamente bisogno per svolgere il tuo lavoro.
• Costi di gestione corrente: questi costi possono includere l’affitto dei locali commerciali, l’assicurazione, i costi delle attrezzature, le riparazioni, la manutenzione dei macchinari e dell’auto aziendale, la consulenza fiscale.

L’ammontare di questi costi dipende dalla professione che si svolge. Se vuoi lavorare come imbianchino indipendente, i costi saranno logicamente più bassi rispetto a chi produce mobili e deve investire in macchinari e in un laboratorio o in un locale commerciale.

Quali sono i passi necessari per aprire una partita IVA come artigiano?

Per avviare un’attività artigiana, è necessario seguire alcuni passaggi fondamentali che comprendono:
1. Verificare i requisiti di Idoneità, con le competenze e qualifiche necessarie, che possono includere formazione specifica o esperienza lavorativa;
2. Fornire la documentazione necessaria (documento d’identità, codice fiscale personale, moduli di richiesta);
3. Registrare l’impresa presso l’Agenzia delle Entrate con richiesta di apertura della partita IVA;
4. Iscrivere l’azienda al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio competente per il tuo territorio;
7. Scegliere l’adeguato regime fiscale (ordinario, forfettario/ dei minimi, ecc.).
8. Verificare l’obbligo di specifiche forme di assicurazione, licenze o permessi particolari (es. autorizzazione sanitaria, permessi edilizi).

Fonte dell’immagine:

© gettyimages.de – PeopleImages