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Un funzionamento fluido di tutti i processi di trasporto e stoccaggio influenza significativamente il successo di un’azienda: attraverso una gestione ottimale dei flussi interni di merci e informazioni si risparmiano tempo, risorse e, in definitiva, denaro. Che cos’è esattamente l’intralogistica? Come si può organizzare e quali strumenti sono a disposizione per ottimizzare i vari processi? In questa guida troverai le risposte.

Che cos’è l’intralogistica?

Il termine “intralogistica” è stato definito nel 2004 dal VDMA (Associazione tedesca di costruttori di macchine e impianti). Solo da quel momento l’intralogistica è stata considerata come settore autonomo, separato dalla logistica generale. Dal 2023, VDMA ha rafforzato la sua presenza in Italia con l’apertura di un ufficio a Bologna, consolidando ulteriormente i legami tra l’industria italiana e tedesca nel settore dell’intralogistica.

L’intralogistica, secondo la definizione del VDMA, è “l’organizzazione, il controllo, l’esecuzione e l’ottimizzazione del flusso di materiali interno all’azienda, dei flussi informativi e della movimentazione di merci nell’industria, nel commercio e nelle istituzioni pubbliche”. Si tratta quindi di tutti i processi di trasporto e stoccaggio che avvengono esclusivamente all’interno dell’azienda.

Non vengono considerati solo i processi puramente tecnici delle singole operazioni. L’intralogistica comprende anche l’organizzazione trasversale ai processi, nonché la trasmissione e l’elaborazione delle informazioni, che assumono un ruolo centrale nel contesto della digitalizzazione delle PMI e delle aziende di produzione.

In Italia, AISEM (Associazione Italiana Sistemi di Sollevamento, Elevazione e Movimentazione), federata ad ANIMA Confindustria, rappresenta il punto di riferimento per questi temi nel settore dell’intralogistica. AISEM supporta le aziende associate – che rappresentano circa l’80% della produzione nazionale di macchine per la movimentazione e il sollevamento dei materiali – nel trovare soluzioni specifiche per il coordinamento e l’ottimizzazione dei loro processi intralogistici.

Quali processi e operazioni comprende l’intralogistica?

L’intralogistica si occupa da un lato del flusso di materiali nell’azienda e dall’altro della trasmissione e dell’elaborazione di tutte le informazioni correlate. Questo riguarda tre grandi settori:

  • trasporto interno di materiali
  • gestione delle scorte
  • progettazione, pianificazione e amministrazione del magazzino.

Nella pratica, questi tre settori non possono essere chiaramente separati l’uno dall’altro, poiché ognuno di essi influenza i processi e le operazioni quotidiane nella produzione e nel commercio. Questi includono:

  • ricevimento merci
  • stoccaggio
  • preparazione ordini
  • controllo scorte
  • elaborazione ordini
  • imballaggio
  • spedizione merci.

L’intralogistica mira a una gestione centralizzata di tutti questi processi. Solo quando le singole attività sono coordinate tra loro in modo ottimale, possono integrarsi al meglio nella routine aziendale quotidiana.

Le funzioni fondamentali dell’intralogistica: quali mezzi di movimentazione vengono utilizzati?

La suddivisione nell’intralogistica avviene secondo criteri funzionali. A seconda delle condizioni spaziali e dell’attività da svolgere, sono necessari diversi veicoli.

Grafico processo intralogistica

La sezione seguente distingue le funzioni fondamentali intralogistiche citando specifici tipi di veicoli dell’assortimento Jungheinrich (suggeriti tra parentesi). L’assegnazione dei veicoli alle funzioni fondamentali serve a illustrare la varietà dei mezzi di movimentazione utilizzati nell’intralogistica. Spesso i singoli veicoli vengono utilizzati anche in più settori, per soddisfare diverse funzioni intralogistiche.

Movimentazione

La movimentazione può avvenire nel magazzino da due luoghi diversi:

  • da pavimento (per la merce già scaricata)
  • dalla banchina (per esempio dal camion)
Carrello elevatore elettrico a quattro ruote Jungheinrich EFG

Particolarmente adatti per la movimentazione di merci e beni sono i carrelli elevatori elettrici, che si distinguono per prestazioni ed efficienza. Tali mezzi di movimentazione sono progettati per l’uso in ambienti interni ed esterni.

Trasporto

Merci e beni possono essere trasportati sui seguenti percorsi:

Percorsi brevi (ad esempio all’interno di un corridoio di scaffalature)

Transpallet manuale Jungheinrich AM

Per il trasporto di carichi pesanti su percorsi brevi possono essere utilizzati transpallet manuali (ad esempio Jungheinrich AM). Questi possono essere utilizzati senza formazione speciale. Inoltre, sui percorsi brevi vengono spesso utilizzati carrelli elevatori elettrici (ad esempio Jungheinrich EJE o Ameise PTE).

Percorsi medi (ad esempio tra sezioni di magazzino)

Sui percorsi medi vengono utilizzati, tra gli altri, i seguenti mezzi di movimentazione:

Transpallet elettrico Jungheinrich EJE

Transpallet elettrici con timone (ad esempio Jungheinrich EJE). Con tali mezzi di movimentazione è possibile controllare tutte le funzioni dalla testa del timone. Le funzioni di marcia, sollevamento e abbassamento sono azionate elettricamente.

Carrello elevatore elettrico a doppio piano con timone Jungheinrich EJD

Transpallet elettrici con timone a doppio piano (ad esempio Jungheinrich EJD). Questi possono accogliere due pallet contemporaneamente e sono adatti per il trasporto di merci delicate e non impilabili.

Percorsi lunghi (ad esempio tra capannoni di magazzino)

Per distanze maggiori vengono utilizzati i seguenti veicoli:

Transpallet elettrico Jungheinrich ERE con timone e piattaforma

Transpallet elettrico con timone e piattaforma di appoggio (ad esempio Jungheinrich ERE). Questi offrono spazio alla persona che guida il veicolo per utilizzarlo in piedi.

Transpallet elettrico con sedile laterale Jungheinrich ESE

Transpallet elettrici con sedile laterale (ad esempio Jungheinrich ESE): la persona che li utilizza siede trasversalmente alla direzione di marcia sul veicolo.

Trattore industriale Jungheinrich EZS

Trattori industriali (ad esempio Jungheinrich EZS). I trattori vengono utilizzati con diversi tipi di rimorchi in ambienti interni ed esterni.

Impilamento

A seconda delle condizioni spaziali nel magazzino e dell’altezza fino alla quale si impilano merci e beni, vengono utilizzati diversi carrelli elevatori.

Carrello elevatore elettrico Jungheinrich EJC con timone

Carrelli elevatori elettrici con timone (ad esempio Jungheinrich EJC)

• Altezza massima di sollevamento di sei metri
• Tali dispositivi possono essere utilizzati anche da persone inesperte
• Le funzioni di sollevamento e abbassamento possono essere controllate dalla testa del timone

Carrello elevatore elettrico Jungheinrich ERC con timone e piattaforma di guida

Carrelli elevatori elettrici con timone e piattaforma (ad esempio Jungheinrich ERC)

• Altezza massima di sollevamento di sei metri
• Particolarmente maneggevoli e veloci
• Un tetto di protezione offre maggiore sicurezza per l’operatore
• La piattaforma è fissa o pieghevole

Carrello elevatore elettrico a quattro ruote Jungheinrich EFG

Carrelli elevatori elettrici a quattro ruote
(ad esempio Jungheinrich EFG)

• Altezza massima di sollevamento di sette metri e mezzo
• Capacità di carico fino a cinque tonnellate
• Adatti per diversi scenari di utilizzo

Carrello elevatore elettrico frontale a tre lati Jungheinrich EFX

Carrelli elevatori trilaterali elettrici con sedile frontale (ad esempio Jungheinrich EFX)

• Altezza massima di sollevamento di sette metri e mezzo
• Particolarmente adatti per l’uso in corridoi stretti
• Grazie al montante di sollevamento laterale, l’operatore ha una buona visibilità del carico

Carrello elevatore per scaffali alti a tre lati Jungheinrich EKX

Carrelli elevatori trilaterali per scaffalature alte (ad esempio Jungheinrich EKX)

• Altezza massima di sollevamento di 18 metri
• Possibile utilizzo in corridoi stretti
• L’altezza di sollevamento arriva fino a 17,5 metri
• Il mezzo di movimentazione ha forche a spinta oscillante o telescopiche
• Man-Up

Carrello elevatore elettrico trilaterale Jungheinrich ETX con sedile trasversale

Carrelli elevatori trilaterali elettrici con sedile trasversale (ad esempio Jungheinrich ETX)

• Altezza massima di sollevamento di 18 metri
• Adatti per l’uso in corridoi stretti
• L’altezza di sollevamento arriva fino a 13 metri
• l mezzo di movimentazione ha forche a spinta oscillante o telescopiche

Carrello elevatore retrattile Jungheinrich ETV

Carrelli elevatori a montante retrattile
(ad esempio Jungheinrich ETV)

• Altezza massima di sollevamento di 18 metri
• Grazie alla tecnologia del montante retrattile si ottiene un notevole guadagno di spazio
L’altezza massima di sollevamento è di 14 metri
• Il veicolo è supportato da ruote e autoportante

Le caratteristiche tecniche qui illustrate si riferiscono al rispettivo tipo di veicolo Jungheinrich. Le caratteristiche di altri produttori possono differire.

Preparazione ordini

Per il lavoro nell’area di sollevamento basso sono adatti i carrelli commisionatori orizzontali (ad esempio Jungheinrich EJC), che consentono un’altezza di lavoro ergonomica e l’uso di forche a doppia lunghezza. A seconda del tipo di prodotto e configurazione, tali mezzi di movimentazione possono essere controllati anche in modo semi o completamente automatico.

Per la preparazione verticale di merci e beni si utilizzano carrelli commisionatori verticali (ad esempio Jungheinrich EJC a montante triplo), con i quali l’operatore può raggiungere un’altezza fino a 4790 mm. L’utilizzo è possibile sia in corsie stretteche in quelle più larghe.

Ottimizzazione dei processi nell’intralogistica

La gestione dell’intralogistica è responsabile della pianificazione, controllo, elaborazione e controllo di tutti i processi interessati. Deve aumentare l’efficienza attraverso misure appropriate, garantire un’interazione fluida e ridurre così i costi a lungo termine. Per questo sono importanti due aspetti:

  1. Utilizzo di strumenti tecnici per effettuare il movimento, stoccaggio e sollevamento di merci
  2. Automazione e controllo digitale di processi uniformi e regolari.

Entrambi sono strettamente collegati, poiché con i mezzi di trasporto e movimentazione più moderni si possono automatizzare e controllare digitalmente molti processi nell’intralogistica – dalla preparazione ordini all’imballaggio fino al riordino di materie prime. Per questo è possibile utilizzare diversi sistemi intralogistici, tra cui:

  • Sistemi di trasporto: soluzioni di trasporto automatizzate e senza conducente
  • Tecnologia di movimentazione: tecnologia automatizzata per la movimentazione di pallet e contenitori
  • Tecnologia di magazzino: magazzini automatici per pallet o piccole parti o per lo stoccaggio dinamico, a seconda della strategia di magazzino, per esempio laddove si adotta il metodo FiFo
  • Sistemi di scaffalature: scaffalature per pallet mobili, magazzini compatti shuttle
  • Software e IT per il collegamento in rete e la gestione di tutti i settori: sistema di gestione magazzino, computer per il flusso di materiali, software di gestione flotta.

Automazione dell’intralogistica

In un’intralogistica automatizzata, le singole attività non vengono più eseguite manualmente dai dipendenti, ma dalla tecnologia di movimentazione, da macchine e robot controllati da computer. Questo può avvenire in modo parzialmente o completamente automatizzato:

Nell’automazione parziale, le attività vengono programmate e controllate singolarmente. In questo caso sono impiegati dipendenti che coordinano diverse aree di lavoro e avviano le macchine necessarie o le portano sul luogo di utilizzo.

In un sistema intralogistico completamente automatizzato, le attività sono collegate in rete e integrate in un ERP centrale (Enterprise Resource Planning). L’ERP controlla l’intera intralogistica, tutti i processi vengono completamente controllati da computer.

Quando l’automazione dell’intralogistica ti porta vantaggi?

Per decidere se e in che misura un’automazione dell’intralogistica nella tua azienda sia sensata, bisogna  prima avere una panoramica dei processi in corso. Successivamente si potrà valutare in quali punti una soluzione automatizzata porta dei vantaggi, ad esempio, perché permette di aumentare la capacità o accelerare il flusso di merci.

Se l’analisi mostra che l’efficienza potrebbe essere notevolmente aumentata e la tua azienda soddisfa i requisiti menzionati, l’automazione dell’intralogistica ha i seguenti vantaggi rispetto alla gestione manuale:

  • controllo centrale ed efficiente di tutti i processi
  • utilizzo ottimale dello spazio di magazzino e operativo
  • costi operativi vantaggiosi, poiché i costi del personale non aumentano con la quantità di throughput
  • maggiore produttività e tempi di elaborazione più brevi degli ordini
  • maggiore sicurezza per i dipendenti, poiché le attività potenzialmente pericolose vengono eseguite completamente automatizzate
  • minore propensione agli errori grazie al controllo qualità computerizzato
  • migliore soddisfazione del cliente attraverso l’elaborazione automatizzata degli ordini e tempi di consegna più brevi.

L’automazione di diversi settori intralogistici

A seconda del settore che intendi automatizzare, avrai a disposizione diverse possibilità. Se non intendi o non puoi gestire un magazzino completamente automatizzato, concentrati prima sui settori con il maggiore bisogno di ottimizzazione e utilizza singole tecnologie per l’automazione parziale. Di seguito troverai degli esempi per i diversi settori intralogistici.

Prelievo ordini

Lo stoccaggio e il prelievo di merci o materie prime dagli scaffali di magazzino possono essere eseguiti con i cosiddetti trasloelevatori. Questi sono costituiti da slitte di sollevamento e da un argano meccanico. Si muovono lungo una struttura con guide scorrevoli lungo lo scaffale fino alla rispettiva area di stoccaggio. Un aspetto particolarmente vantaggioso è che per il funzionamento è necessaria una larghezza di corridoio di lavoro di soli 1,50 m e le strutture di guida possono essere alte fino a 40 m. In questo modo si possono sfruttare al megliole superfici di magazzino limitate.

I trasloelevatori  permettono la movimentazione sia di merci compatte che di contenitori per il magazzino automatizzato per piccole parti (Miniload). Sulle scaffalature per pallet questo compito viene svolto da uno shuttle, che tuttavia si muove solo orizzontalmente. Per la preparazione ordini, lo shuttle per pallet deve prima essere posizionato sul livello corrispondente dello scaffale con un carrello elevatore o sollevatore prima di poter stoccare o prelevare i pallet nel punto desiderato dello scaffale. Si tratta quindi di una soluzione semi-automatica che tuttavia fa risparmiare molto tempo e forza, e inoltre consente una disposizione particolarmente compatta degli scaffali.

Tecnologia di movimentazione

Per il trasporto di singole merci è possibile utilizzare transpallet, carrelli elevatori e trattori industriali elettrici. Per il trasporto automatizzato all’interno del magazzino si offrono diverse possibilità a seconda del tipo e peso del materiale da trasportare, nonché delle distanze e condizioni di spazio nel capannone di magazzino:

  • Nastri e percorsi trasportatori: percorsi a rulli e sfere, particolarmente adatti per la movimentazione di unità di imballaggio di diverse dimensioni
  • Sistemi trasportatori per pallet: percorsi trasportatori costruiti specificamente per le dimensioni degli europallet e sui quali possono essere movimentati anche carichi pesanti
  • Sistemi trasportatori guidati su rotaia: slitte di trasporto che possono essere mosse su guide sospese o su rotaie a terra. Mentre i sistemi sospesi possono movimentare merci relativamente leggere ad alta velocità, anche attraverso curve, i sistemi a terra sono più adatti per carichi pesanti
  • Sistemi shuttle: con gli shuttle si possono percorrere solo tratti rettilinei, ma a una velocità decisamente superiore rispetto ai nastri trasportatori. Pertanto, questa soluzione è particolarmente adatta per i magazzini e capannoni di produzione più estesi.

Controllo qualità

Le stazioni di controllo automatiche dispongono di telecamere e sensori con i quali è possibile rilevare lo stato dei prodotti. Successivamente, i parametri rilevati vengono confrontati con un modello già presente in memoria,  e di conseguenza scartati o inoltrati all’imballaggio. Tali stazioni di controllo possono essere installate in qualsiasi punto di un sistema di magazzino automatizzato.

Poiché potrai  stabilire individualmente i criteri da controllare, potrai utilizzare le stazioni non solo per controllare la qualità dei prodotti, ma anche,  ad esempio, per il controllo degli imballaggi.

Imballaggio

L’imballaggio corretto e sicuro delle merci da trasportare è un aspetto decisivo della logistica interna. Anche qui esistono diverse possibilità per automatizzare i processi e ridurre così il tasso di errore.

  • Carico e trasbordo pallet: per assemblare più articoli di un ordine in unità di imballaggio adatte per la spedizione, si potranno utilizzare robot per la pallettizzazione. In alcuni casi le merci devono anche essere trasferite da un pallet all’altro per il trasporto. In questo caso vengono utilizzati ribaltatori di pallet.
  • Riempimento protettivo: se le merci da trasportare devono essere protette da urti e movimenti bruschi, queste macchine riempiono completamente automaticamente l’imballaggio con il materiale di riempimento appropriato, ad esempio schiuma, carta o aria.
  • Sicurezza di trasporto: sia la chiusura di scatole di spedizione che la reggiatura di unità più grandi di imballaggio di pallet o la messa in sicurezza del carico con pellicola estensibile  in modo completamente automatico.

Organizzazione

Attraverso il software di gestione, tutte le macchine e i dispositivi vengono riuniti e controllati, in modo che possano scambiare informazioni e reagire contemporaneamente. Potrai utilizzare il software anche come ERP per l’organizzazione e l’esecuzione di tutte le attività amministrative nell’azienda, ad esempio:

  • definizione dei posti di stoccaggio e percorsi di trasporto più convenienti
  • identificazione e tracciabilità delle merci
  • controllo scorte e riordino di materie prime
  • pianificazione del personale e distribuzione dei compiti.

Quando è sensata un’automazione dell’intralogistica?

Per automatizzare l’intera intralogistica o singoli processi occorrerà un investimento preliminare, e questo può essere piuttosto elevato a seconda dell’entità della conversione. Un tale investimento vale la pena solo se la quantità di throughput di merci e materie prime è corrispondentemente alta.

Inoltre, è vantaggioso se magazzino e produzione vengono gestiti a ciclo continuo (preferibilmente 24/7) e l’utilizzo non è soggetto a grandi fluttuazioni prevedibili (ad esempio stagionali).  Questi due requisiti si verificano prevalentemente nell’e-commerce e presso i fornitori per l’industria automobilistica e meccanica.

FAQ sull’intralogistica

Che cos’è l’intralogistica?

L’intralogistica, secondo la definizione del VDMA, è “l’organizzazione, il controllo, l’esecuzione e l’ottimizzazione del flusso di materiali interno all’azienda, dei flussi informativi e della movimentazione merci nell’industria, nel commercio e nelle istituzioni pubbliche”. Si tratta quindi di tutti i processi di trasporto e stoccaggio che avvengono esclusivamente nell’azienda. Non vengono considerati solo i processi puramente tecnici delle singole operazioni, ma anche l’organizzazione trasversale ai processi e la trasmissione ed elaborazione delle informazioni.

Cosa significa automazione nel magazzino e nella produzione?

Nel funzionamento automatizzato, le singole attività non vengono eseguite manualmente dai dipendenti, ma da tecnologia di movimentazione, macchine e robot controllati da computer. Un’automazione può avvenire in modo parzialmente automatizzato, cioè le attività vengono programmate e controllate individualmente. È possibile anche una implementazione completamente automatizzata, in cui tutti i processi vengono integrati in un software di gestione magazzino. Il software gestisce centralmente l’intera intralogistica.

Quando è sensata un’automazione dell’intralogistica?

Per automatizzare l’intera intralogistica o anche singoli processi, occorre un investimento preliminare, e questo può essere piuttosto elevato. Un tale investimento vale la pena se la quantità di throughput di merci e materie prime è corrispondentemente alta. Inoltre, è vantaggioso se magazzino e produzione vengono gestiti a ciclo continuo (preferibilmente 24/7) e l’utilizzo non è soggetto a grandi fluttuazioni prevedibili  (ad esempio stagionali).

Quali vantaggi ha l’automazione dell’intralogistica?

Rispetto ai processi manuali, un’intralogistica automatizzata ha i seguenti vantaggi:
• controllo centrale ed efficiente di tutti i processi
• utilizzo ottimale dello spazio di magazzino e produzione
• costi operativi vantaggiosi, poiché i costi del personale non aumentano con la quantità di throughput
• maggiore produttività e tempi di elaborazione più brevi degli ordini
• maggiore sicurezza per i dipendenti, poiché le attività potenzialmente pericolose vengono eseguite completamente automatizzate
• minore propensione agli errori grazie al controllo qualità computerizzato
• migliore soddisfazione del cliente attraverso l’elaborazione automatizzata degli ordini e tempi di consegna più brevi.

Fonte dell’immagine:
© Jungheinrich AG